Storia dell'Irpinia

L'area corrispondente alla regione storica dell'Irpinia ha subito diverse migrazioni ad opera di numerosi popoli a partire dal decimo secolo a.C.; ma la zona compresa tra il fiume Ofanto, Sabato e Calore venne occupata più tardi dagli Irpini quando l'Irpinia inglobava l'area attorno ai Monti Picentini, il Monte Partenio e l'Ofanto. Benevento, Lacedonia, Aquilonia e Bisaccia erano i maggiori centri.

Pur non avendo notizie certe relative alla data nella quale gli Irpini si insediarono nel territorio, possiamo confermare la presenza degli Irpini in Irpinia già nel 300 a.C. assistendo alla guerra fra Romani e Sanniti e alla conquista dell'attuale Avellino da parte dei Romani.

Sotto il profilo organizzativo si annoveravano i pagi retti da assemblee in parte governate da oligarchi e in parte basate sulla democrazia: si trattava di cantoni in cui erano disposte alcune capanne o casette che avevano lo scopo di riparare gli Irpini in periodi di guerra.

In ciascun pagus l'oppidum rappresentrava il castello fortificato collocato sulle alture mentre il vicus svolgeva funzioni economiche ed era posto in pianura.

L'Irpinia venne divisa dal Sannio e successivamente trasformata in colonia imperiale (dapprima Livia, poi Livia Augusta Alexandrina con l'imperatore Alessandro Severo); in questo territorio era molto forte il legame con alcuni riti come quello che celebrava il solstizio.

Venendo ai giorni nostri, negli Ottanta del Novecento, l'Irpinia fu segnata da un terremoto responsabile della morte di migliaia di persone, con danni non solo in Campania ma anche nella vicina Basilicata.